Il labirinto delle maternità incompatibili.
Un problema poco conosciuto, finché non lo sperimenti sulla tua pelle: se hai due lavori, e due diversi enti di previdenza, potrai ricevere l’indennità di maternità soltanto da uno.
E va bene, che problema c’è?
Il problema è che l’indennità di maternità viene calcolata sul reddito. Ma se viene corrisposta da un solo Ente di Previdenza, verrà calcolata soltanto sul reddito dichiarato a quell’Ente, non sul reddito complessivo della persona.
Il caso paradossale, ma non così raro, è la libera professionista che ha anche un contratto di lavoro da dipendente part-time per poche ore la settimana. In questo caso non potrà ricevere due indennità di maternità: ne riceverà una sola, dall’INPS, calcolata sul solo reddito del lavoro dipendente. L’intero reddito libero professionale, spesso corposo, non verrà considerato ai fini dell’indennità di maternità perché al secondo Ente di Previdenza non è consentito erogarla.
Si chiama ‘Principio di Incumulabilità’, ed è una specie di fossile dell’era fantozziana, quando si aveva un lavoro principale.
UNA REGOLA ANTICA. Il razionale giuridico va ricercato nel D.Lgs 151/2001. Che recita testualmente:
Art. 71, comma 2 – La domanda, in carta libera, deve essere corredata da (…) dichiarazione (…) attestante l’inesistenza del diritto alle indennita’ di maternita’ di cui al Capo III e al Capo XI.
Tradotto, significa che occorre dichiarare di non avere indennità di maternità da dipendente o lavoratrice autonoma. Se c’è, l’Ente di Previdenza non può erogare indennità.
LA CASSAZIONE CONFERMA. Purtroppo, il dettato di norma – che letto così parrebbe ambiguo – ha trovato conforto in una sentenza della Cassazione (Cass., Sez. Lavoro, 17 giugno 2013, n. 15072). E’ spiegata bene in questo articolo pubblicato da CASSA FORENSE.
PERCHE’? il razionale sociale lo esplicita proprio la Cassazione: l’indennità di maternità non serve per sostituire il reddito, ma “serve ad assicurare alla madre lavoratrice la possibilità di vivere questa fase della sua esistenza senza una radicale riduzione del tenore di vita che il suo lavoro le ha consentito di raggiungere e ad evitare che alla maternità si ricolleghi uno stato di bisogno economico“.
UN PRINCIPIO AL PASSO CON I TEMPI? No, decisamente no. Questo principio rispecchia un periodo storico in cui si svolgeva un lavoro principale, ed eventualmente qualche spicciolo secondario. Ragion per cui era opportuno non erogare doppie indennità per non gravare troppo la collettività di spese.
Ma oggi non è più così. Oggi spesso i lavori sono due, e di pari importanza reddituale: libera professione e un contratto part-time di poche ore, per seguire l’esempio di prima.
CI RESTA SOLO LA SPERANZA? Io su questo argomento non vedo molta consapevolezza o azione politica. Anche all’interno del mondo degli enti di Previdenza. In ENPAP abbiamo l’83% di iscritte donne e il 30% di doppie iscrizioni ad enti di previdenza, il problema è sentito e prospettato spesso e volentieri ai decisori politici. ENPAP da solo può fare ben poco, se la sua azione non si accompagna ad un’azione collettiva delle molte cittadine che inciampano in questo problema ogni anno.
Non resta solo la speranza.
Buongiorno, se solo sapessimo cosa fare…..avevo scritto una mail al caro presidente ma nessuna risposta! Forse la risposta da parte nostra dovrebbe essere condivisa e difesa da voi, ma la mia esperienza non mi ha permesso questo.
Personalmente con altre colleghe ci stiamo informando X forme assicurative private, ad oggi solo tasse e nessun beneficio
Buongiorno, a quale Presidente hai scritto? se è Felice Torricelli, attuale presidente ENPAP, è stranissimo che non ti abbia risposto perché lui a presidenza@enpap.it risponde sempre e in pochi giorni.
Grazie per averne anche solo parlato. Io sono iscritta all’enpap, ho lavorato per anni a partita iva. Ad un mese dal parto l’azienda per cui lavoravo ha deciso di assumermi per sanare le irregolarita emerse col jobs act e per prendere i relativi incentivi.Sembrava un miracolo e invece no….contratto part time non richiesto….per avvicinarsi al reddito percepito prima dell’assunzione ci sarebbero stati degli incentivi sulla base di ogni lavoro svolto da cui io sarei stata esclusa non potendo svolgere alcuna attività. Ho chiesto di poter restare a partita iva, la risposta è stata no, prendere o lasciare. Morale: soldi versati a Enpap (in quantità importante negli anni precedenti persi)….e una maternità Inps pari forse nemmeno a quella che percepisce un magazziniere….oltre all’obbligo di astenermi dalla professione che con Enpap non avrei avuto. Altro che garantire alla madre una riduzione non sostanziale del reddito percepito prima della gravidanza….mesi di sacrifici, di progetti già fatti e sfumati, e di ma come non sei contenta? Ti hanno assunto….da parte di chi non sa e non si informa. Grazie ancora
Ciao Federico,
io attualmente sono psicologa e psicoterapeuta libera professionista (lavoro più redditizio) iscritta all’Enpap e contemporaneamente insegno a scuola per tre ore settimanali. Quale sarà l’ente che mi erogherà indennità di maternità?
Grazie e buona giornata, Elisa
Il tuo caso è prototipico: hai diritto alla maternità INPS e se facessi domanda anche ad ENPAP dovresti dichiarare che la percepisci, e quindi ENPAP non potrebbe – per la norma citata nell’articolo – erogarti la parte relativa al tuo reddito libero professionale.
..ma non è possibile..sarebbero 130 euro contro le mille dell’Enpap.. quale può essere la soluzione? Ricongiungere? Oppure rinunciare all’incarico a scuola?
Se con l’indennità di maternità INPS non raggiungi il tetto minimo di circa 5000 euro erogate da ENPAP, allora ENPAP integra fino al minimo. Quello che non si può fare è erogare due indennità di maternità piene, calcolate su reddito intero.
Buongiorno
Leggo il suo intervento circa l’indennizzo di maternità sono iscritta alla cassa dei Geometri e all’INPS per un lavoro part time che non corrisponde neppure ad un quarto del mio fatturato totale…sto attualmente percependo la maternità dall’Imps (non ho avuto scelta) ma non raggiungo i 5000 euro…ho diritto a far integrare il restante alla cassa geometri ? Grazie in anticipo
L?integrazione al minimo dell’indennità di maternità è una forma di assistenza di ENPAP, voluta da noi per precisa decisione politica e non affatto prevista dalla legge. Per cui dovrebbe chiedere a Cassa Geometri se prevede analoga assistenza o meno, è la cassa che deve prevederla.
Buongiorno,
Il caso sopradescritto rappresenta proprio il mio caso. Lavoro in libera professione da 17 anni e verso puntualmente la quota di maternità all’Enpap, da due anni sono stata assunta part-time in una clinica privata convenzionata. quest’anno sono stata a casa in maternità e ho potuto usufruire solo del 80% della maternità da dipendente. Ho chiamato l’enpap per avere chiarimenti e mi hanno praticamente risposto che sto pagando la maternità per qualche altra donna. Davvero un’ingiustizia
Purtroppo lo è diventata un’ingiustizia: è un principio nato in un periodo storico diverso da quello attuale. Sicuramente una cosa da rivedere a livello parlamentare.
Ma non è previsto che Enpap eroghi la parte di indennità necessaria a raggiungere il minimale previsto per la maternità obbligatoria (pari a circa 4.800€), qualora con la sola indennità INPS questo minimale non venga raggiunto?
Certo, assolutamente. Ma per alcune colleghe con reddito libero professionale elevato, c’è comunque una decurtazione importante rispetto alla indennità calcolata solo sul reddito da libera professione. Questo è il centro del problema.
Buongiorno,
quindi se ho capito bene io che ho un contratto part-time da 1 anno e una partita iva da 6 anni percepirò la maternità solo da contratto part-time?
Quindi posso smettere di pagare (e regalare) la maternità nella mia quota Enpap. Giusto?
Grazie mille per aver posto la questione, seppur io mi tenga molto aggiornata non sapevo di questo importante cavillo 🙁
Cara Ambra,
se hai un contratto INPS prevale quello. Se percepisci da questo contratto un’indennità inferiore a quella minima di ENPAP (circa 5000 euro) ENPAP integra. Invece il contributo di maternità dovrai pagarlo comunque: lo pagano anche i maschi, che non avranno mai un’indennità di maternità, è un contributo solidaristico in cui tutti noi contribuiamo per dare tutela alle colleghe in un momento particolare della loro vita.
Buongiorno,
io lavoro come dipendente per una cooperativa sociale (assistente educatrice) oltre ad essere iscritta ad ENPAP come psicologa libero professionista.
Ho già fatto richiesta di maternità per l’INPS, la maternità ENPAP sarà cumulabile?
Grazie
Viviana
Non sarà cumulabile proprio per il principio di incumulabilità di cui parlo nell’articolo. Solo nel caso in cui la tua indennità INPS fosse inferiore al minimale erogato dall’ENPAP (circa 5000 euro) potresti chiedere e ottenere una integrazione fino a quella soglia ad enpap.
Gentile dottor Zanon,
sono venuta a conoscenza grazie ai suoi articoli dell’esistenza del pacchetto maternità.
Faccio parte di quelle iscritte che svolgono il doppio lavoro: come libera professionista e come psicologa dipendente a tempo pieno presso un Istituto di Riabilitazione. Percepisco, perciò, l’indennità di maternità dell’INPS.
Posso comunque usufruire del pacchetto maternità??
Inoltre, ho purtroppo scoperto che, siccome nel 2015 il reddito da dipendente non supera del 70% il reddito libero professionale (per forza! Sono stata assunta a luglio per effetto del jobs act con consistente riduzione della mia posizione economica), non ho diritto né agli assegni familiari né alle detrazioni fino a luglio 2017 (il bimbo è nato a fine novembre). Chiedo perciò se posso usufruire attraverso ENPAP di qualche forma di contributo alla genitorialità (per la parte di reddito libero professionale).
Grazie, Viviana
Gent.ma,
può senza dubbio utilizzare il ‘pacchetto gravidanza’.
Non ha diritto ad altro: la sua è una di quelle condizioni a cavallo fra vari enti di previdenza in cui c’è impedimento per ENPAP di erogare l’indennità di maternità (a meno che quella INPS non ammonti a meno del minimale enpap di 5000 euro circa).
Buonasera
mi scuso se le scrivo nonostante non sia un’iscritta ENPAP, ma ho visto che ha dato delle risposte sulle situazioni ‘miste’ come la mia. Sono una giornalista assunta a tempo indeterminato e quindi iscritta alla cassa di previdenza dei giornalisti INPGI. Allo stesso tempo ho un contratto cococo i cui contributi vengono versati alla previdenza separata IPGI2. L’INPGI non si occupa di maternità quindi essendo al quinto mese mi dovrò rivolgere all’INPS. Naturalmente chiederò l’indennità di maternità per il contratto a tempo indeterminato. La mia domanda riguarda il secondo contratto, quello da cococo, lo devo chiudere? Sospendere? Posso in accordo con l’azienda mantenerlo attivo oppure l’INPS mi potrebbe chiedere indietro l’indennità? Preciso che ho chiesto sia alla mia cassa di previdenza che all’inps ma nessuno ha saputo rispondermi
Grazie
Gentile dottoressa,
l’INPGI impone l’astensione dal lavoro anche per le iscritte INPGI Gestione Separata con CoCoCo.
>> http://www.inpgi.it/?q=node/811
Per cui non vedo vie d’uscita in termini di principi generali: viene sancito comunque l’obbligo all’astensione.
Però lei mi scrive che percepirebbe l’indennità dall’INPS per via del concomitante contratto da dipendente. In questo caso non chiedendo nulla alla Gestione Separata INPGI, potrebbe essere legittimo proseguire il lavoro in CoCoCo.
L’unico ente titolato ad agire allora sarebbe INPS, che dovrebbe – se legittimo – contestarle che lei non si è astenuta da un lavoro che non li riguarda mentre era correttamente in astensione per il lavoro che invece li riguarda. Tutto può succedere, ma mi pare ipotesi remota.
La cosa da fare in un caso come il suo sarebbe di presentare all’INPS un interpello scritto. Ma in altre situazioni similari, INPS ha [non] risposto – in estrema sintesi – che ciò che si fa fuori dal lavoro assicurato INPS è cosa che non riguarda INPS.
La seconda cosa possibile è rivolgersi ad un Patronato INAS che tratti anche professionisti. Ce ne sono nelle grandi città, ma le conviene informarsi preventivamente per telefono per non perdere tempo.
Mi dispiace non poterle essere più utile ma INPGI non è il mio campo.
Un saluto e buona gravidanza.
Salve dott. Zanon,
Le scrivo probabilmente andando fuori tema, ma spero possa darmi una risposta lo stesso.
Sa se Inarcassa prevede un’integrazione dell’indennità minima in caso di lavoro dipendente part-time (ovviamente nel caso in cui fosse spettata indennità Inarcassa senza il lavoro dipendente) analogamente ad ENPAP?
Grazie per la sua disponibilità
Buongiorno,
è possibile, ma INARCASSA è un ente privatizzato che gode di autonomie specifiche. L’unico modo per saperlo è consultare il loro sito oppure contattarli.
Volevo segnalare che nel caso di iscrizione a gestione separata inps e Enpap, la maternità viene pagata da Enpap. Io con assegno di ricerca (gestione separata) come reddito principale e reddito secondario come psicologa con partita Iva, ho preso la maternità minima di enpap, invece del 100% del reddito dell’assegno che mi avrebbe garantito l’università. Altro che mantenimento del tenore di vita…
Si tratta di una grave iniquità propria del nostro sistema assistenziale: a tutte le donne che hanno un doppio lavoro, viene erogata la maternità soltanto da un ente di previdenza e solo sulla parte di reddito di quell’ente. Mentre a chi ha un solo lavoro, viene erogata sulla base del reddito intero.
Sarebbe una battaglia di civiltà da combattere.
e quindi converrebbe cancellarsi dall’albo per quei 5 mesi?
Grazie
Non vedo il motivo e in ogni caso non modificherebbe di molto la situazione.
Buongiorno, attualmente sono in maternità facoltativa erogata dall’inps Per un contratto di poche ore part time assunta all’epoca della Jobs Act. Con notevole riduzione di reddito. Si tratta di una mansione per cui non ho avuto gravidanza a rischio e successivo allattamento a rischio nonostante lavori con malattie nervose. Vorrei sapere se posso riprendere il lavoro autonomo in P.iva (che non comporta rischio per il mio bimbo) continuando a percepire la facoltativa erogata dall’INPS.
Naturalmente per il principio di in cumulabilità non ho percepito la maternità obbligatoria anche da Enpap.
Grazie
L’esercizio della libera professione in generale è sempre possibile e non è incompatibile con l’indennità di maternità.
Buongiorno dott. Zanon,
dal 2016 sono una assistente sociale libero professionista iscritta alla gestione separata INPS, e sono anche dipendente per 25 ore settimanali. Durante l’astensione obbligatoria da lavoro dipendente, potrò continuare a esercitare la libera professione? è un’attività che svolgo da casa e non capisco il senso di un eventuale obbligo…
Grazie
Cristina
Nessuna norma svolgere attività libero professionale durante l’astensione obbligatoria da lavoro dipendente per maternità.
Buongiorno,
spero in una sua risposta perché ne trovo di continuamente contraddittorie. Ho un contratto a tempo determinato con una scuola a tempo pieno e svolgo anche libera professione da diversi anni e sono iscritta alla Gestione Separata Inps. Devo andare in maternità a rischio, per la scuola. Durante il periodo di interdizione (dovuto più che altro all’ambiente, alla situazione COVID etc) non posso fatturare per la libera professione, nonostante questa non comporti orari, tempi specifici e, soprattutto, possa essere svolta da casa?
Trova la rispoista qui:https://www.federicozanon.eu/posso-svolgere-la-libera-professione-durante-la-maternita-anticipata/
Buonasera, ho un contratto di lavoro dipendente part time ma lavoro anche come libera professionista iscritta ad ENPAB. E’ possibile continuare a lavorare e quindi fatturare durante la maternità obbligatoria ed il congedo parentale, percependo l’indennità di maternità INPS dal lavoro dipendente? Grazie
Può continuare a fatturare, il decreto 151/2001 art 70 e seguenti indica chiaramente che l’attività libero professionale può continuare ad essere esercitata, non vi è obbligo di astensione.
Salve, sono titolare di p.Iva come architetto e ho firmato un contratto a tempo determinato come supplente per poche ore settimanali.
Per questo mi devo cancellare da Inarcassa e iscrivermi alla gestione separata Inps.
Andrò in maternità durante la validità del contratto, quindi la maternità mi verrà erogata dall’Inps come dipendente.
Alla scadenza del contratto mi reiscriverò a Inarcassa, entro il termine di 180 giorni dal parto. Questo temine è posto dalla cassa stessa come limite ultimo per la richiesta dell’indennità di maternità. Potrò usufruirne visto che la maternità Inps non arriverà né a coprire il minimo erogato da Inarcassa né quanto percepirei visti gli anni di contributi versati in precedenza alla cassa?
INARCASSA effettivamente ha una posizione molto ferma rispetto alle attività libero professionali svolte da persone che hanno anche lavoro dipendente.
La regola generale rispetto alla indennità di maternità è che non può essere duplicata. Se c’è quella INPS prevale quella INPS, sempre. Alcune casse (esempio: ENPAP) integrano l’indennità di maternità solo se quella erogata da INPS è inferiore al minimo. Francamente non saprei se INARCASSA eroga un servizio simile. Occorre riferirsi ai regolamenti della cassa.
buonasera, sono assunta part time a tempo inderterminato in una struttura e svolgo attività libero professionale n un’altra. Sono Maternità a Rischio nella struttura part time, posso continuare a svolgere attività libero professionale altrove?
grazie
La libera professione si può sempre svolgere. Se per ‘maternità a rischio’ intende uno stato di salute precario in gravidanza, può chiedere l’indennità di malattia ENPAP ma in questo caso non potrà esercitare. Se per ‘maternità a rischio’ intende che nel lavoro dipendente part time che svolge la mansione è incompatibile con la gravidanza (esempio: radiazioni, esposizione a rischio biologico o violenza) non ha rilievo per la libera professione.
Buongiorno Dott.Zanon, se per maternità a rischio si intende una situazione rischiosa per il feto e certificata da ATS (al di là del lavoro che si svolge), è comunque possibile svolgere consulenza in P.iva o si rischia che INPS chieda un rimborso della maternità anticipata erogata? Grazie!
La maternità a rischio della lavoratrice dipendente viene trattata, lato INPS e datore di lavoro, secondo logiche che io non conosco. Posso dire che lato ENPAP l’indennità di maternità non è incompatibile con l’esercizio della libera professione nel periodo di 5 mesi coperto da tale indennità. Per il resto, se si chiede indennità di malattia per maternità a rischio fuori dal periodo di 5 mesi di indennità di maternità, è trattato come malattia e quindi non si può lavorare nemmeno come libera professionista.
Sono a rischio sia come reparto che come maternità a rischio per problematiche fisiche.
Vorrei però svolgere attività libero professionale nell’altro posto di lavoro dove svolgo visite ambulatoriali una volta alla settimana.
Se lei ha una malattia può chiedere l’indennità di malattia (la maternità a rischio per ENPAP è trattata come tale). Questo significa non poter lavorare in libera professione. In tutti gli altri casi si può. Ovviamente, poi ci sono le singole situazioni, e i rapporti con il datore di lavoro.
Buongiorno,
ho due quesiti …posti anche all’Inps da cui ho avuto risposte diverse 🙁
1: sono in maternità anticipata per lavoro a rischio (richiesta dal datore dove sono assunta a tempo indeterminato part-time) ed ho la partita IVA con gestione separata (codice altre professioni-pedagogista). Ho continuato a fattura perché l’Inps mi aveva dato l’ok ma ora ho scritto una nuova email e mi hanno detto che non posso lavorare se sono in maternità…. quindi quale è la versione corretta?
2. dopo la maternità obbligatorio io pensavo di chiedere la facoltativa con il datore di lavoro (congedo parentale). Ma posso continuare a fatturare con partita iva oppure devo sospendere fino alla fine del congedo? Grazie mille
Tania
Occorre distinguere: la mansione a rischio ha a che vedere con l’ambiente e la mansione a cui è adibita come lavoratrice dipendente, non con il suo stato di salute, per cui se vi sono motivi ostativi all’esercizio dell’attività professionale, INPS le deve indicare il riferimento normativo. Se c’è, io non lo conosco.
Il congedo parentale non è invece compatibile con esercizio di altra attività professionale, in quanto viene concesso per occuparsi dei figli. Sulla questione, la circolare INPS n. 62 del 29.04.2010
Salve, sono un giovane avvocato iscritta alla cassa forense,in stato interessante. A luglio 2020 presenterò domanda per l’indennità di maternità che penso mi verrà corrisposta prima di settembre 2020.Nel frattempo, sto terminando un concorso per un’eventuale assunzione presso una P.A. da settembre 2020. Qualora venissi assunta a settembre, sarei all’ottavo mese di gravidanza, quindi in piena maternità obbligatoria. Mi chiedevo come verranno eventualmente combinate le due indennità di Cassa forense prima e INPS dopo.
Se ha già chiesto indennità di maternità all’ente di previdenza a cui è iscritta nel momento in cui matura il diritto a presentare domanda, sarà Cassa Forense ad erogare. Una eventuale assunzione per lavoro dipendente in pieno periodo di astensione obbligatoria comporterebbe però il diritto a tutti i trattamenti economici per maternità. Si creerebbe quindi effettivamente un problema. Può approfondire la questione in questa sentenza del CdS n. 5095 del 04.09.2006
Buongiorno, nel 2017 ho smesso di percepire Assegno di Ricerca Universitario (INPS) e sono stata assunta con co.co.co. presso un’IRCCS (ENPAP). Alla fine del 2019 è nato mio figlio e vorrei chiedere la maternità ENPAP.
Mi si chiede di produrre la dichiarazione dei redditi e di dichiarare se attualmente sono iscritta a un’altra cassa previdenziale per provvedere all’erogazione dell’indennità.
Non so come barcamenarmi: attualmente sono iscritta e verso a ENPAP da due anni, non ho idea di come risulto nella gestione separata INPS (iscritta? non iscritta? in pausa di riflessione?), non ho la dichiarazione dei redditi di due anni fa, ma solo i CUD perchè il mio commercialista mi ha detto che ero un soggetto esonerato dalla presentazione – dato che entrambi gli enti che mi pagavano facevano da sostituti di imposta e avevano conguagliato in busta paga… come devo fare? Mando entrambi i CUD? Mando solo il CUD relativo al lavoro di Psicologa? Segno che sono iscritta oppure no a gestione separata INPS? La ringrazio in anticipo per il suo aiuto
Il motivo per cui le viene richiesto di dichiarare se è iscritta ad altra gestione previdenziale, è per appurare se lei ha già diritto oppure no all’indennità di maternità da INPS o da altra gestione. Ma se non versa contributi alla GS INPS dal 2017, lei non ha certamente diritto all’indennità di maternità da loro. Di fatto lei al momento versa solo ad ENPAP ed è iscritta, ai fini dell’indennità di maternità, ad ENPAP.
Buongiorno,
sono una libera professionista iscritta alla gestione separata dal 1999 e iscritta alla partita IVA dal 2008, dal 2008 ad oggi ho sempre versato regolarmente come partita iva; a ottobre 2018 ho accettato una supplenza a scuola della durata di 6 ore settimanali, mi sono dimessa e il contratto è stato rescisso e “sarà computato agli effetti giuridici ed economici il servizio prestato dal 17/10/2018 al 31/03/2019.” Il 30 luglio 2019 nasce mio figlio. Ad oggi non ho ancora ricevuto la maternità perchè “iscritta ad altre forme previdenziali obbligatorie” benchè abbia presentato le mie dimissioni praticamente 4 mesi prima del parto.Ogni volta mi dicono che manca qualcosa o che non ne ho diritto, Lei cosa ne pensa?
Non vorrei sbagliarmi, ma se non sono trascorsi 180 giorni fra dimissioni e parto credo che lei debba avere l’indennità da INPS per il lavoro subordinato. In ogni caso le consiglio di piantonare la sede INPS di persona fino a uscire con una risposta (e con i soldi), a costo di far intervenire il dirigente di sede. Rischia di non averli mai, altrimenti.
Buongiorno,
sono una libera professionista iscritta a Gestione Separata INPS e parallelamente una giornalista iscritta a INPGI2. Non ho contratti da dipendente.
Considerato che la mia attività legata a INPS genera l’80% del mio reddito, ho chiesto la maternità a INPS. Mi è stata rifiutata, perché INPS non può pagare l’indennità per i mesi in cui risulta contribuzione a un altro ente previdenziale obbligatorio. Dovrò quindi chiederla a INPGIe, percependo l’assegno minimo pari a 5.093,95 euro lordi totali, visto che (appunto) il mio reddito come giornalista è basso.
Dopo aver ricostruito il da farsi, con molta fatica e lunghi tempi di attesa per avere risposte, mi è sorto un altro dubbio. Nei mesi immediatamente precedenti e successivi al parto io ho continuato a fatturare, sia con INPS sia con INPGI2, perché so che INPS lo permette e non pensavo di dover chiedere la maternità a INPGI2. Non rischio che l’indennità mi venga negata per questo? Non riesco a trovare risposte chiare nel sito INPGI2.
Le sarei davvero grata se mi sapesse dare una risposta, considerata la sua esperienza in materia.
Grazie mille.
Valentina
L’unico che può rispondere a questa domanda è INPGI, ma la norma 151/2001 artt 70 e segg è chiara: l’indennità di maternità per le professioniste NON preclude l’attività lavorativa.
Buonasera,
ho un contratto a tempo indeterminato full time presso una cooperativa e partita IVA come psicologa. Al momento sono in maternità anticipata perché il lavoro in comunità è considerato ambiente a rischio. Posso comunque continuare a fatturare?
Grazie mille
Sì, non c’è alcuna norma che vieti ad una lavoratrice dipendente in maternità per contesto a rischio, di svolgere la propria attività libero professionale.
Buongiorno dott. Zanon,
dal 2016 sono una assistente sociale libero professionista iscritta alla gestione separata INPS, e sono anche dipendente per 25 ore settimanali. Durante l’astensione obbligatoria da lavoro dipendente, potrò continuare a esercitare la libera professione? è un’attività che svolgo da casa e non capisco il senso di un eventuale obbligo di astensione. Ne sarei fortemente penalizzata! Non c’è un modo per continuare ad esercitare la libera professione? Poichè da qui arrivano la maggior parte dei miei redditi e fermarmi per 5 mesi sarebbe molto complicato. In particolare mi chiedevo se l’incompatibilità deriva dal diritto economico (se io rinunciassi al congedo obbligatorio astenendomi per esempio attraverso un’aspettativa non retribuita) oppure proprio dall’astensione indipendentemente dal diritto economico. Se fosse in ragione del diritto economico è sufficiente rinunciare a quest’ultimo per poter continuare ad esercitare la mia professione?
Le aperture contenute nel jobs act autonomi non sono poi più state sviluppate? Pareva che anche per le iscritte alla gestione separata potesse valere il principio per cui è possibile lavorare seppur in congedo per lavoro dipendente…
La ringrazio fin da ora
Cristina
Non c’è una norma che espressamente vieti l’esercizio dell’attività libero professionale durante il periodo di astensione obbligatoria di una lavoratrice dipendente.
Ciao Federico,
Ho un quesito. Sono una dipendente full time in maternità e contemporaneamente svolgo attività di docenza presso l’Università come libero professionista.
Attualmente sono in maternità obbligatoria ma fin da inizio gravidanza sono in anticipata per lavoro a rischio. L’università mi ha affidato nel frattempo cattedre che richiedono di essere eseguite anche durante il periodo di maternità obbligatoria (svolte in DAD). Ai fini previdenziali sono iscritta alla gestione separata con cassa Enpap e attualmente sto rivendendo indennità INPS.
La mia domanda è: posso svolgere tali attività senza dover rinunciare all’indennità inps? Purtroppo le collaborazioni sono sempre state coincidenti anche se i contratti e le fatturazione universitaria non sempre rispecchiano le tempistiche della maternità.
Grazie
Non c’è una norma che espressamente vietata l’esercizio dell’attività libero professionale ad una lavoratrice dipendente in periodo di astensione obbligatoria per maternità.
Buongiorno, sono un avvocato libero professionista ed una docente di scuola superiore in terza fascia (supplente a tempo determinato).
Ho una gravidanza a rischio per problemi fisici pertanto il medico mi ha fatto presentare il certificato alla asl per smettere di andare a scuola, anche perché avrei dovuto viaggiare. Nel frattempo, grazie allo Smart work sto lavorando come avvocato da casa e partecipando alle udienze. È possibile? O devo comunicare anche alla cassa forense ed al tribunale le mie problematiche di salute?
Ed inoltre, percepiró l’indennità Inps ma posso chiederla anche alla cassa forense? Le chiedo questo perché dalle sue parole ho compreso che le indennità per maternità non sono cumulabili ma quelle per maternità a rischio forse sono considerate malattie e pertanto come ci si comporta? Nel caso si potesse richiedere solo ad Inps o solo alla cassa forense, potrei scegliere di quale avvalermi? Grazie per il suo prezioso aiuto.
La c.d. Maternità a rischio, quindi fuori dai 5 mesi di congedo obbligatorio, per ENPAP è considerata malattia.
Per Cassa Forense andrebbe verificato lo specifico regolamento della cassa.
Non c’è incompatibilità espressa con l’attività libero professionale di una lavoratrice dipendente che sia in maternità anticipata per gravidanza a rischio, sempre che tale attività non comprometta la salute.
Buonasera,
sono una lavoratrice autonoma iscritta alla gestione separata inps. Ho anche un contratto a tempo determinato part time (6 ore) presso una scuola media statale. Attualmente sono in maternità obbligatoria e la sto percependo dalla scuola. Mi chiedevo se in questo periodo posso fatturare.
Grazie
In teoria si purché (1) sia autorizzata a esercitare dalla scuola (2) l’attività autonoma non sia NUOVA attività ma già in essere prima della gravidanza
Buongiorno dott. Zanon,
sono libera professionista e dovrei richiedere maternità Enpap. Ho però anche un contratto di 5 ore settimanali come dipendente per una cooperativa.
Per il principio di incompatibilità, non riceverò quindi la piena maternità enpap ( che sarebbe più cospicua per me) , ma solo quella inps ( pari quasi a zero) e l’integrazione enpap ma fino al minimo.
Sto quindi valutando, anche naturalmente per altri motivi, di licenziarmi da dipendente.
Entro quanto tempo dovrò risultare non più dipendente per ricevere esclusivamente la maternità enpap ? Grazie mille! Saluti
Il principio è che non deve avere diritto all’indennità INPS, e ha diritto all’indennità INPS se ha avuto un contratto da dipendente nei 180 giorni antecedenti il parto, se non erro.
Buongiorno,
ho un contratto a T.D. a scuola per 18 ore.
Nel contempo svolgo libera professione e sono iscritta alla Gestione Separata Inps.
Poiché andrò in Gravidanza a rischio per via dell’ambiente (scuola: germi, covid e viaggio di un’ora e mezzo andata e un’ora e mezzo ritorno per arrivarci), dovrò sospendere anche fatturazione per la libera professione nonostante questa non comporti tempi, orari e soprattutto spostamenti fuori casa?
Trova le risposte qui: https://www.federicozanon.eu/posso-svolgere-la-libera-professione-durante-la-maternita-anticipata/
Buongiorno dott. Zanon, sono psicologa iscritta all’Enpap dal 2016 ma dal 2019 per via di un co.co.co e impegni familiari non ho più fatturato. Pertanto, verso i contributi ad Enpap pur non avendo un reddito come psicologa. Al momento sono incinta e mi sto informando per la richiesta di maternità. L’Inps mi ha risposto che devo fare richiesta all’Enpap perché sono iscritta ad altra cassa di previdenza e perché il datore del co.co.co ha versato i contributi pari ad una aliquota del 24 %, pertanto lo 0,72 in più non è stato versato. Ho anche scoperto che alla scadenza del contratto non avrei diritto alla disoccupazione, cioè dis-call, cosa che in passato non è avvenuta con il rapporto di lavoro subordinato. Era stato sufficiente dichiarare che la mia partita iva non era movimentata. A parte questi controsensi che non capisco, mi chiedevo se pur facendo domanda di maternità all’Enpap, posso continuare il co.co.co e quindi non astenermi dal rapporto di lavoro in essere. Grazie per il suo interesse e aiuto.
Può fare domanda di indennità ad ENPAP in quanto non ha diritto alla medesima indennità in altro ente di previdenza. Molto semplicemente non ha diritto perché a INPS non ha versato la quota maternità. Se accede all’indennità di maternità ENPAP può continuare a lavorare sia CoCoCo che come psicologa.
Buongiorno, la ringrazio per questo interessante articolo e le sottopongo un caso che non mi pare sia stato già affrontato.
Nel caso in cui uno sia iscritto sia a ENPAP sia all’inps sezione commercianti, può rinunciare all’indennità INPS e prendere quella ENPAP?
Grazie
Non è possibile, ma nulla vieta che ci provi. Eventualmente avrà un diniego e avrà titolo a ricorrere. Potrebbe essere uno storico precedente, i casi come il suo sono a mio avviso anticostituzionali.
Salve, sono libera professionista iscritta a gestione separata Inps e Inpgi 2(giornalisti autonomi). Sono anche iscritta all’ordine giornalisti professionisti. Negli ultimi anni ho versato solo a Inps, con Ingpi2 non ho quindi maturato nessun diritto di indennità di maternità. L’Inps ha comunque rigettato la mia richiesta di indennità di maternità e dice che può accoglierla solo in caso di eliminazione dell’iscrizione da Inpgi2. Lo trovo assurdo, l’iscrizione è collegata alla mia permanenza nell’albo giornalisti, in questo modo secondo loro non prenderei la maternità da nessuno! Nonostante io abbia versato tutto regolarmente… Grazie se riuscirà a rispondere.
Si può avere una sola indennità di maternità. INPS dunque risponde correttamente, dal proprio punto di vista. Qui il tema sta tutto nel chiedersi dove ha maturato il diritto all’indennità di maternità. Per maturarlo in GS INPS occorre aver versato il relativo contributo. Per INPGI non saprei, occorre verificare sul sito della cassa.
Buongiorno intanto la ringrazio per le informazioni preziose ho una domanda.
Sono una psicologa cassa enpap e dipendente part time verticale (3 giorni consecutivi venerdi sabato e domanica) quindi gestita da INPS.
Mi trovo in maternità anticipata per gravidanza a rischio e ho fatto richiesta di indennizzo all’inps per la maternità anticipataa all’inps, posso continuare a fatturare ed esercitare in libera professione non chiedendo nessun tipo di indennizzo, ne malattia in quanto maternità anticipata, né successivamente la maternità all’enpap?
La ringrazio
Ti rimando a questo articolo del blog: https://www.federicozanon.eu/posso-svolgere-la-libera-professione-durante-la-maternita-anticipata/
Se sono dipendente part time al 50% e ho la partita iva quindi dovrei percepire maternità Inps, ma posso continuare a fatturare a partita iva o ho l’obbligo di aspenermi anche dalla fatturazione durante la maternità obbligatoria?
Grazie
Posso rimandarti a questo articolo del blog: https://www.federicozanon.eu/posso-lavorare-durante-la-maternita-obbligatoria/
Buongiorno, la ringrazio per le informazioni. Ma nel caso invece di due contratti di lavoro part time da dipendente con due aziende differenti?
Andrò a percepire ugualmente solo da uno dei due la maternità, andando perciò a ritrovarmi lo stipendio deturpato al 50%? Grazie infinite
Questa è una domanda a cui non le saprei rispondere, occorre vedere i contratti di lavoro, se versa il relativo premio, le conviene fortemente chiedere ad un patronato o sede inps.
Buonasera, sono una nutrizionista iscritta all’ENPAB e una dipendente del ministero dell’istruzione come supplente a tempo determinato. Ho fatto la domanda di interdizione dal lavoro solo all’INPS, e mi asterró dallo svolgere la professione da nutrizionista fino tutta la durata della maternità. La domanda è: devo comunque comunicare all’ENPAB che sono entrata in maternità o è sufficente la domanda che ho fatto all’Inps? È sufficiente astenermi dal fatturare per essere in regola?
Dipende da quale tipo di maternità. Ma in generale agli enti di previdenza dei professionisti non importa che tu ti astenga o meno dal lavoro, devi rivolgerti a loro solo per chiedere l’indennità qualora tu ne abbia diritto. Ti conviene comunque vedere bene il sito ENPAB.