
Una Porsche per gli iscritti ENPAP?
Fra sei mesi ci saranno le elezioni Enpap. I primi candidati stanno già iniziando ad appoggiare qualche proposta sul tavolo.
Una mi ha particolarmente colpito: viene promesso di dare a tutti gli iscritti una pensione minima di 520 € al mese.
La proposta sembra davvero interessante, rimanda agli echi di una previdenza di sapore antico, quando l’economia del Paese andava a gonfie vele e potevamo permetterci un vero sistema pensionistico, in grado di dispiegare tutti i propri effetti sociali garantendo la sussistenza dignitosa dei pensionati.
Dal 1995 la pensione minima per i lavoratori con pensione contributiva è stata abolita dalla Legge 335/1995, ma l’esercizio di stile resta interessante.
Per cui ho preso carta e matita, ho fatto due conti e voglio rilanciare: penso di poter proporre qualcosa di meglio.
Voglio però chiarire una cosa, prima: non è detto che mi candiderò. Dopo due mandati da vicepresidente, la stanchezza inizia a farsi sentire e con i colleghi di Altrapsicologia sto decidendo in questi giorni. In ogni caso, anche se non partecipassi personalmente appoggerò comunque Altrapsicologia.
Venendo alla mia proposta, in luogo della persona minima io vorrei regalare una Porsche a ciascun iscritto che entra in pensione.
Sto esagerando? Assolutamente no.
Attualmente (dati di bilancio 2019) la media delle pensioni ENPAP è di circa 198 € al mese. Portare una pensione da 198 euro a 520 euro costa 322 euro/mese. Farlo per tutti i 19 anni di aspettativa di vita costerebbe 73.400 euro circa.
Più o meno il prezzo di listino di una Porsche. Le due proposte sono dunque finanziariamente equivalenti.
Dal punto di vista finanziario, l’operazione sarebbe semplice: un bando di gara per l’acquisto di un lotto di Porsche che verrebbero distribuite ogni anno ai nuovi pensionati. Enpap le pagherebbe a rate di 322 euro/mese, la stessa cifra che spenderebbe per integrare le pensioni fino a 520 euro.
Dal punto di vista sociale, forse si produrrebbero effetti migliori di quelli di una banale pensione minima: ciascuno, ricevendo in anticipo tutto il montante in forma di bene di lusso, potrebbe scegliere se liquidarlo per avere liquidità, noleggiarlo per crearsi una rendita, oppure semplicemente goderselo.
A questo punto perché limitarsi a dare una pensione minima?
DISCLAIMER: è ovvio che si tratta di un’iperbole. Ha il solo scopo di mettere alla ‘prova del nove’ una proposta affascinante, che tutti noi vorremmo fare.
Il problema dell’adeguatezza ENPAP è però ben più complesso, e drammatico. Merita quindi di essere preso sul serio, senza spot elettorali.
Richiede soluzioni che in parte ENPAP ha già adottato negli anni in cui sono stato amministratore (aumento della rivalutazione dei risparmi, aumento della contribuzione), e ne richiederebbe altre su cui sarebbe utile ragionare con i nobili intenti della politica e i meno nobili – ma necessari – strumenti della contabilità.

caro Zanon, stimo sempre quanto scrivi che è frutto di attenta competenza con i numeri e no solo, qui non resisto solo a sottolineare un refuso (ma i soliti psicologi che siamo non esitano mai a chiamarlo lapsus freudiano), al 7 capoverso si legge “persona minima” , puoi vedere tu stesso. Molto carino secondo me e guarda che lo so già che volando sui tasti è un fatto usuale ma lo trovo carino lo stesso. Buon lavoro!