Ricongiunzione, totalizzazione, cumulo dei contributi previdenziali. In ENPAP?

Ricongiunzione, totalizzazione, cumulo dei contributi previdenziali. In ENPAP?

Una volta era Fantozzi: si stava tutta la vita nello stesso posto di lavoro e il massimo che ti poteva capitare era di finire a leccare francobolli. Ma la carriera filava liscia e i contributi pensionistici pure.

Poi il mercato del lavoro è cambiato: si fanno più lavori nel corso della vita, con diverse forme contrattuali e contributi versati nei vari Enti Previdenziali dell’universo pensionistico italiano. Il barista durante l’università, poi le prime collaborazioni, qualche sostituzione di maternità a tempo determinato, l’apertura della partita IVA, in contemporanea un lavoro part time o un dottorato. Insomma, la casistica è ampia e variegata.

Sul piano dei contributi previdenziali, è come avere diversi conti correnti in diverse banche, a volte con pochi spiccioli. E allora, può arrivare il momento di fare ordine. Ricongiunzione, totalizzazione e cumulo servono a questo.

RICONGIUNZIONE, TOTALIZZAZIONE, CUMULO: UN SOLO SCOPO.

Servono tutti per mettere insieme i cocci. Per unire i contributi versati in diverse casse e ottenere un’unica gestione e una sola pensione.

Con un importante effetto secondario: recuperare contributi altrimenti persi. In molti casi infatti, se versi pochi contributi o per periodi troppo brevi, non hai diritto a pensione e i soldi vanno persi.

LA DIFFERENZA FRA RICONGIUNZIONE, TOTALIZZAZIONE E CUMULO?

RICONGIUNZIONE: si può fare in ogni momento della vita, tutti i soldi versati vengono materialmente spostati nell’ente di previdenza a cui si è iscritti quando si fa domanda. Di fatto è come chiudere tutti i conti correnti delle varie banche e tenersi un solo conto con tutti i soldi.
> Vantaggi: soluzione facile, pulita, si rimette ordine. Offrendo una visione d’insieme, spesso riserva la piacevole sorpresa di avere molti più soldi versati di quanto ci si aspettasse.
> Svantaggi: sostanzialmente nessuno, se non che in alcuni casi è onerosa per chi la richiede (Legge 122/2012, ma non è il caso dei liberi professionisti).

TOTALIZZAZIONE: si può fare solo al momento del pensionamento. I soldi versati restano nei conti dei vari enti, ma l’INPS si incarica di raccogliere ogni mese le diverse pensioni ed erogare al pensionato un unico assegno.
> Vantaggi: si percepisce un assegno unico, ma soprattutto si mettono in fila i periodi contributivi creando un unico ‘treno’ pensionistico e questo permette di sfruttare anche i periodi di contribuzione troppo brevi, che lasciati da soli non avrebbero generato pensione.
> Svantaggi: è un meccanismo abbastanza rigido, con molti requisiti richiesti: i periodi da totalizzare non devono coincidere/sovrapporsi, ciascuno deve essere di almeno tre anni e complessivamente servono almeno 20 anni di contributi. Di fatto, è l’alternativa gratuita per i lavoratori che hanno la ricongiunzione onerosa ma non la consiglierei ad un libero professionista iscritto ENPAP.

CUMULO: è l’ultimo arrivato. La sua particolarità è che permette di unire periodi contributivi anche brevissimi, nessuno dei quali avrebbe permesso di accedere alla pensione. Di fatto è una totalizzazione a maglie più larghe, o un’alternativa alla ricongiunzione.

GESTIONE SEPARATA INPS: MISSIONE IMPOSSIBILE.

La Gestione Separata INPS resta ancora il buco nero dei contributi: non possono essere ricongiunti, e se il periodo di versamento è troppo breve non si ha diritto a pensione. Si può solo totalizzare. Questa rigidità è un ostacolo ad una buona gestione della propria situazione previdenziale e immagino che in futuro sarà rimossa, come da tempo viene ventilato. Ma ad ora, funziona così.

IL RENDIMENTO DEL RISPARMIO: UN VALORE AGGIUNTO DA POCO.

I contributi che versiamo non stanno fermi: hanno la copertura dall’inflazione e in più fruttano un rendimento ad interesse composto che li fa lievitare. Questo produce alla fine della carriera un aumento della pensione.

Fino allo scorso anno, avere contributi versati in diversi Enti di Previdenza era sostanzialmente ininfluente ai fini del rendimento: gli interessi attribuiti erano più o meno allineati ad uno standard e generalmente per i professionisti lo standard era un rendimento vincolato all’andamento del PIL italiano.

Con la recente riforma previdenziale di ENPAP, che ha rappresentato una pietra miliare nel settore, il rendimento dei contributi dipende dagli effettivi risultati degli investimenti finanziari e non è più indicato dall’ISTAT sulla base del PIL.

Il guadagno economico è concreto: ad esempio, il capitale presente sui conti degli iscritti ENPAP al 31/12/2015 potrà essere rivalutato al 2,97% invece che allo 0,5% (indicazione ISTAT per il 2015 pre-riforma). Significa ottenere, su un capitale ipotetico di 50.000 euro, un interesse di 1.200 Euro invece che di 250 Euro. In questo VIDEO realizzato in ENPAP la riforma viene raccontata con semplicità in 1’54”, vale la pena di vederlo:

RISCATTARE GLI ANNI DI STUDIO/LAUREA.

Questo tema si accompagna spesso a chi sta pensando di rimettere insieme i propri contributi. Il pensiero è lineare: ‘già che ci sono, metto dentro anche l’università‘.

In realtà per i professionisti iscritti ENPAP il riscatto non ha valore aggiunto. Equivale finanziariamente e fiscalmente a fare versamenti aggiuntivi, e non ha nessun effetto sull’età di pensionamento. Per cui, risulta sicuramente più flessibile versare contributi in misura superiore al 10% obbligatorio: è possibile versare fino al 20% del reddito netto. Si ottiene il medesimo vantaggio fiscale e il medesimo effetto sull’aumento della pensione, ma non si è vincolati ad un piano rigido di versamenti.

COME SI SVOLGE PRATICAMENTE LA PROCEDURA DI RICONGIUNZIONE?

La procedura è abbastanza semplice: si domanda al proprio Ente di Previdenza (nel caso degli psicologi l’ENPAP) di effettuare la ricongiunzione. La prima fase è una ricognizione che l’Ente effettua per vedere tutti i contributi versati. A quel punto, la persona valuterà se procedere a ricongiungerli oppure se lasciare tutto com’è. Insomma, alla peggio si ottiene un quadro completo della situazione.

Il sito ENPAP ha una pagina dedicata nella sezione ‘Come fare Per’.

VIDEO

Infine, in questo video spiego in 2’39” la ricongiunzione: