Chi rimborsa la psicoterapia? [parte 2]

Dopo il mio primo articolo sulle polizze che rimborsano la psicoterapia [QUESTO], molti colleghi mi hanno scritto per raccontarmi la loro esperienza, e moltissimi hanno ripreso il contenuto nei propri siti web. L’interesse dimostrato ha portato a questo secondo articolo, in cui vorrei offrire aggiornamenti sulla situazione e interessanti suggerimenti dettati dall’esperienza dei colleghi.

Ecco in sintesi gli argomenti di cui parlerò:

  1. Le novità sulle polizze che includono la psicoterapia che ogni cittadino può stipulare
  2. Le polizze dedicate a categorie di lavoratori
  3. Suggerimenti su come usare e non usare queste informazioni
  4. L’uso delle polizze per coprire la psicoterapia didattica
  5. E infine, chi proprio non ne vuol sapere di psicologia e psicoterapia

 

(1)

Le polizze aperte a tutti.

 

Una prima, significativa novità riguarda UNISALUTE di UNIPOL. Una delle più grandi compagnie assicurative operanti in Italia offre prestazioni psicologiche di buon livello, ma solo nella Polizza Kasko e solo in seguito ad incidente stradale grave, che abbia provocato la morte di una persona oppure gravi lesioni fisiche dell’assicurato o dei familiari.
In questi due casi, dopo una prima valutazione a domicilio da parte di uno degli psicoterapeuti convenzionati con UNIPOL, potranno essere offerte prestazione per 6 o 12 mesi, mirate alla risoluzione del disturbo post-traumatico. Le prestazioni sono assicurate presso lo studio professionale dello psicoterapeuta per un massimo di 15 sedute se l’incidente ha provocato gravi lesioni a persona diversa dall’assicurato o dai suoi familiari.
Costo per l’assistito: ridotto, sono 39 Euro/anno la polizza generica. Vanno però considerate le diverse personalizzazioni possibili, che inevitabilmente fanno lievitare il prezzo.
Pregi: riconosce la centralità delle conseguenze psichiche del trauma stradale e offre una prestazione che pare complessivamente adeguata. Il prezzo è interessante.
Difetti: offre una copertura per le cure psicologiche limitata agli esiti di trauma stradale grave.

 

La seconda segnalazione importante è per WORLD WIDE CARE di ALLIANZ. Si tratta di una polizza pensata soprattutto per chi vive all’estero o si sposta spesso per lavoro, e quindi necessita di una copertura sanitaria anche per le spese sanitarie in paesi diversi dall’Italia.
La polizza ha 4 piani di base. Tutti coprono i costi per la psicoterapia e le spese psichiatriche solo in regime di ricovero o day hospital, ma basta aggiungere un piano integrativo per ottenere la copertura di 30 sedute di psicoterapia all’anno.
Costo per l’assistito: Con la combinazione Premier Individual + Gold Individual, al costo di 3500 Euro/anno è possibile ottenere la copertura per 30 sedute, con un controvalore di prestazioni che può andare dai 1500 ai 3000 euro. Con la combinazione Essential Individuale + Silver Individuale, al costo di 2500 Euro/annui è possibile ottenere un rimborso per 20 sedute di psicoterapia.
PREGI & DIFETTI: La qualità della polizza è molto alta in termini di prestazioni coperte, e i prezzi si adeguano di conseguenza. Occorre però molta attenzione al cosiddetto periodo di carenza a cui alcune prestazioni, fra cui le cure psicologiche e psicoterapiche, sono soggette. Si tratta di una clausola contrattuale per cui occorre essere assicurati da almeno 18 mesi prima di poter accedere al rimborso di alcune prestazioni. Un meccanismo cautelativo per evitare esborsi eccessivi da parte delle compagnie.

 

(2)

Le polizze riservate a specifiche categorie di lavoratori.

 

In questo caso, lo psicologo o psicoterapeuta può usare le informazioni che seguono per orientare la propria pubblicità ad un target specifico di lavoratori. Si passa così dall’ottica tradizionale di una promozione basata sugli ambiti di intervento (coppia, adulti, disturbi d’ansia, etc.) ad un’ottica basata sulle potenzialità di acquisto.

 

Ecco allora un aggiornamento delle categorie di lavoratori che beneficiano di una copertura per le spese di psicoterapia, verso cui è possibile rivolgersi per una promozione targettizzata:
  • Giornalisti iscritti alla cassa previdenziale INPGI, che abbiano stipulato la polizza integrativa CASAGIT.
  • Dipendenti della Banca d’Italia attraverso la CASPIE (Cassa di Assistenza Sanitaria tra il Personale dell’Istituto di Emissione).
  • Dipendenti del Gruppo ENEL, attraverso il FISDE (Fondo Integrativo Sanitario Dipendenti ENEL)
  • Dipendenti Telecom, attraverso ASSILT (Associazione per assistenza sanitaria integrativa delle aziende gruppo Telecom): si conferma un’ottima polizza, che copre nel dettaglio i testi di livello e di personalità, la psicoterapia fino a 35,00 Euro/seduta per 80 sedute l’anno, a cui si aggiunge la copertura per il trattamento residenziale delle dipendenze. Quest’ultimo è un plus che mi è particolarmente caro, perché è il mio settore professionale.

 

(3)

I suggerimenti più interessanti dall’esperienza dei colleghi che mi hanno scritto.

 

Piccolo vademecum Fare/Non fare per l’uso delle informazioni che ho fornito nel mio articolo:

 

Non è utile rivolgersi direttamente alle compagnie assicurative ed offrirsi per forme di convenzione: di solito, se si organizzano convenzioni è la compagnia a muoversi per cercare professionisti, e generalmente si rivolge a strutture consolidate (case di cura, ospedali provati, grandi poliambulatori, etc.), dove può facilmente trovare una rosa di prestazioni in unica soluzione.

 

E’ utile sondare il proprio territorio alla ricerca di enti o aziende che offrono ai propri dipendenti una polizza a copertura della psicoterapia, e impostare un’azione di marketing molto focalizzata. Questo non significa, come mi ha scritto una collega, distribuire personalmente la propria brochure all’uscita: lei che si occupa di bambini ha scelto un gadget (6 matite colorate) con un claim molto semplice e l’indirizzo del proprio sito stampati sopra. E ovviamente ha ingaggiato una persona per distribuire il materiale.

 

E’ utile informare il paziente che potrebbe avere una polizza a copertura della psicoterapia. Spesso arrivano nei nostri studi persone interamente assorbite dai propri stati d’animo e aspettative, e dopo mesi scoprono casualmente di avere una parziale o totale copertura per la psicoterapia, magari perché si sono confidate con la collega di lavoro. Una psicologa mi ha scritto raccontandomi che una paziente le ha fatto rifare le parcelle, per adeguarle alle condizioni dettate dalla polizza!

 

Non è utile offrirsi direttamente alle aziende i cui dipendenti beneficiano di polizze, prima di tutto perché non è l’azienda a offrirla direttamente (di solito è una fondazione o un ente solidaristico, che acquistano le polizze “all’ingrosso” dalle compagnie), e poi perché nessuno può fornirvi dati personali sui lavoratori.

 

Non è utile cercare convenzioni in cui accreditarsi, con l’idea di ricevere invii: se esiste una copertura per la psicoterapia, generalmente copre le prestazioni di qualunque professionista abilitato e iscritto all’albo. Se esistono convenzioni, sono le compagnie a muoversi: UNIPOL ha una rete di professionisti convenzionati, ma c’è una ragione precisa ed è l’expertise nel campo dei disturbi post-traumatici.

 

(4)

L’uso del rimborso per coprire le spese per la psicoterapia didattica.

 

Questo tema, molto caro ai colleghi che mi hanno scritto, mette a nudo un problema importante della nostra professione: la necessità formativa di compiere un percorso di psicoterapia, in una fase di vita in cui è difficile coprirne i costi.

Quello che posso dire in merito è che nessuna polizza è concepita per andare in perdita. Partendo da questo presupposto, le compagnie tendono ad escludere spese, come quelle dentistiche o psicoterapiche, che non sono percepite come essenziali per la vita e la salute delle persone e che possono dar luogo ad esborsi economici importanti rispetto al premio pagato dall’assicurato.

Partire dal presupposto di stipulare una polizza per coprire le proprie spese di psicoterapia didattica può rivelarsi sbagliato dal punto di vista economico: il costo per la polizza potrebbe superare le spese di psicoterapia, oppure la compagnia potrebbe non voler rinnovare il contratto con noi l’anno successivo. Naturalmente, se si è nelle condizioni di appartenere ad una delle categorie di lavoratori che dispone di polizze speciali (dipendenti di banca, giornalisti CASAGIT, etc.) e al contempo di è in formazione psicoterapica, nulla vieta di usare con profitto la copertura assicurativa.

Su questo punto, così sentito fra colleghi, si dovrebbe forse promuovere un discorso solidaristico all’interno della categoria.

(5)

E infine, chi proprio non ne vuol sapere di psicologia e psicoterapia.
Alcune compagnie assicurative escludono esplicitamente le cure psicoterapiche e le cure in conseguenza di disturbi psichiatrici o mentali, anche nevrotici. L’esclusione è messa nero su bianco nel contratto.
Di solito si tratta di polizze che dedicano maggiore attenzione ad altri aspetti della copertura sanitaria, come i ricoveri, gli interventi chirurgici o gli indennizzi per perdite funzionali. Eccone alcune delle polizze che escludono esplicitamente la copertura:
  • PROTEZIONE SALUTE di AXA
  • ASSISANITARIA del gruppo STEFFANO
  • EURA SALUTE di EUROPE ASSISTANCE
  • SARAMEDICAL di SARA ASSICURAZIONI
  • DETTOFATTO SALUTE di ASSICURAZIONI GENERALI
  • POLIZZA SANITARIA INTEGRATIVA offerta dalla CASSA NAZIONALE COMMERCIALISTI

Concludo dicendo che la ricerca su questo tema non è stata facile. L’abitudine delle compagnie assicurative di privilegiare la pubblicità all’informazione ha reso laboriosa la ricerca dei dati concreti sulle polizze. Spero che il distillato che ne è uscito valga il tempo speso.