Dopo il mio primo articolo sulle polizze che rimborsano la psicoterapia
[QUESTO], molti colleghi mi hanno scritto per raccontarmi la loro esperienza, e moltissimi hanno ripreso il contenuto nei propri siti web. L’interesse dimostrato ha portato a questo secondo articolo, in cui vorrei offrire aggiornamenti sulla situazione e interessanti suggerimenti dettati dall’esperienza dei colleghi.
Ecco in sintesi gli argomenti di cui parlerò:
- Le novità sulle polizze che includono la psicoterapia che ogni cittadino può stipulare
- Le polizze dedicate a categorie di lavoratori
- Suggerimenti su come usare e non usare queste informazioni
- L’uso delle polizze per coprire la psicoterapia didattica
- E infine, chi proprio non ne vuol sapere di psicologia e psicoterapia
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Le polizze aperte a tutti.
Una prima, significativa novità riguarda UNISALUTE di UNIPOL. Una delle più grandi compagnie assicurative operanti in Italia offre prestazioni psicologiche di buon livello, ma solo nella Polizza Kasko e solo in seguito ad incidente stradale grave, che abbia provocato la morte di una persona oppure gravi lesioni fisiche dell’assicurato o dei familiari.
In questi due casi, dopo una prima valutazione a domicilio da parte di uno degli psicoterapeuti convenzionati con UNIPOL, potranno essere offerte prestazione per 6 o 12 mesi, mirate alla risoluzione del disturbo post-traumatico. Le prestazioni sono assicurate presso lo studio professionale dello psicoterapeuta per un massimo di 15 sedute se l’incidente ha provocato gravi lesioni a persona diversa dall’assicurato o dai suoi familiari.
Costo per l’assistito: ridotto, sono 39 Euro/anno la polizza generica. Vanno però considerate le diverse personalizzazioni possibili, che inevitabilmente fanno lievitare il prezzo.
Pregi: riconosce la centralità delle conseguenze psichiche del trauma stradale e offre una prestazione che pare complessivamente adeguata. Il prezzo è interessante.
Difetti: offre una copertura per le cure psicologiche limitata agli esiti di trauma stradale grave.
La seconda segnalazione importante è per WORLD WIDE CARE di ALLIANZ. Si tratta di una polizza pensata soprattutto per chi vive all’estero o si sposta spesso per lavoro, e quindi necessita di una copertura sanitaria anche per le spese sanitarie in paesi diversi dall’Italia.
La polizza ha 4 piani di base. Tutti coprono i costi per la psicoterapia e le spese psichiatriche solo in regime di ricovero o day hospital, ma basta aggiungere un piano integrativo per ottenere la copertura di 30 sedute di psicoterapia all’anno.
Costo per l’assistito: Con la combinazione Premier Individual + Gold Individual, al costo di 3500 Euro/anno è possibile ottenere la copertura per 30 sedute, con un controvalore di prestazioni che può andare dai 1500 ai 3000 euro. Con la combinazione Essential Individuale + Silver Individuale, al costo di 2500 Euro/annui è possibile ottenere un rimborso per 20 sedute di psicoterapia.
PREGI & DIFETTI: La qualità della polizza è molto alta in termini di prestazioni coperte, e i prezzi si adeguano di conseguenza. Occorre però molta attenzione al cosiddetto periodo di carenza a cui alcune prestazioni, fra cui le cure psicologiche e psicoterapiche, sono soggette. Si tratta di una clausola contrattuale per cui occorre essere assicurati da almeno 18 mesi prima di poter accedere al rimborso di alcune prestazioni. Un meccanismo cautelativo per evitare esborsi eccessivi da parte delle compagnie.
(2)
Le polizze riservate a specifiche categorie di lavoratori.
In questo caso, lo psicologo o psicoterapeuta può usare le informazioni che seguono per orientare la propria pubblicità ad un target specifico di lavoratori. Si passa così dall’ottica tradizionale di una promozione basata sugli ambiti di intervento (coppia, adulti, disturbi d’ansia, etc.) ad un’ottica basata sulle potenzialità di acquisto.
Ecco allora un aggiornamento delle categorie di lavoratori che beneficiano di una copertura per le spese di psicoterapia, verso cui è possibile rivolgersi per una promozione targettizzata:
- Giornalisti iscritti alla cassa previdenziale INPGI, che abbiano stipulato la polizza integrativa CASAGIT.
- Dipendenti della Banca d’Italia attraverso la CASPIE (Cassa di Assistenza Sanitaria tra il Personale dell’Istituto di Emissione).
- Dipendenti del Gruppo ENEL, attraverso il FISDE (Fondo Integrativo Sanitario Dipendenti ENEL)
- Dipendenti Telecom, attraverso ASSILT (Associazione per assistenza sanitaria integrativa delle aziende gruppo Telecom): si conferma un’ottima polizza, che copre nel dettaglio i testi di livello e di personalità, la psicoterapia fino a 35,00 Euro/seduta per 80 sedute l’anno, a cui si aggiunge la copertura per il trattamento residenziale delle dipendenze. Quest’ultimo è un plus che mi è particolarmente caro, perché è il mio settore professionale.
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I suggerimenti più interessanti dall’esperienza dei colleghi che mi hanno scritto.
Piccolo vademecum Fare/Non fare per l’uso delle informazioni che ho fornito nel mio articolo:
Non è utile rivolgersi direttamente alle compagnie assicurative ed offrirsi per forme di convenzione: di solito, se si organizzano convenzioni è la compagnia a muoversi per cercare professionisti, e generalmente si rivolge a strutture consolidate (case di cura, ospedali provati, grandi poliambulatori, etc.), dove può facilmente trovare una rosa di prestazioni in unica soluzione.
E’ utile sondare il proprio territorio alla ricerca di enti o aziende che offrono ai propri dipendenti una polizza a copertura della psicoterapia, e impostare un’azione di marketing molto focalizzata. Questo non significa, come mi ha scritto una collega, distribuire personalmente la propria brochure all’uscita: lei che si occupa di bambini ha scelto un gadget (6 matite colorate) con un claim molto semplice e l’indirizzo del proprio sito stampati sopra. E ovviamente ha ingaggiato una persona per distribuire il materiale.
E’ utile informare il paziente che potrebbe avere una polizza a copertura della psicoterapia. Spesso arrivano nei nostri studi persone interamente assorbite dai propri stati d’animo e aspettative, e dopo mesi scoprono casualmente di avere una parziale o totale copertura per la psicoterapia, magari perché si sono confidate con la collega di lavoro. Una psicologa mi ha scritto raccontandomi che una paziente le ha fatto rifare le parcelle, per adeguarle alle condizioni dettate dalla polizza!
Non è utile offrirsi direttamente alle aziende i cui dipendenti beneficiano di polizze, prima di tutto perché non è l’azienda a offrirla direttamente (di solito è una fondazione o un ente solidaristico, che acquistano le polizze “all’ingrosso” dalle compagnie), e poi perché nessuno può fornirvi dati personali sui lavoratori.
Non è utile cercare convenzioni in cui accreditarsi, con l’idea di ricevere invii: se esiste una copertura per la psicoterapia, generalmente copre le prestazioni di qualunque professionista abilitato e iscritto all’albo. Se esistono convenzioni, sono le compagnie a muoversi: UNIPOL ha una rete di professionisti convenzionati, ma c’è una ragione precisa ed è l’expertise nel campo dei disturbi post-traumatici.
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L’uso del rimborso per coprire le spese per la psicoterapia didattica.
Questo tema, molto caro ai colleghi che mi hanno scritto, mette a nudo un problema importante della nostra professione: la necessità formativa di compiere un percorso di psicoterapia, in una fase di vita in cui è difficile coprirne i costi.
Quello che posso dire in merito è che nessuna polizza è concepita per andare in perdita. Partendo da questo presupposto, le compagnie tendono ad escludere spese, come quelle dentistiche o psicoterapiche, che non sono percepite come essenziali per la vita e la salute delle persone e che possono dar luogo ad esborsi economici importanti rispetto al premio pagato dall’assicurato.
Partire dal presupposto di stipulare una polizza per coprire le proprie spese di psicoterapia didattica può rivelarsi sbagliato dal punto di vista economico: il costo per la polizza potrebbe superare le spese di psicoterapia, oppure la compagnia potrebbe non voler rinnovare il contratto con noi l’anno successivo. Naturalmente, se si è nelle condizioni di appartenere ad una delle categorie di lavoratori che dispone di polizze speciali (dipendenti di banca, giornalisti CASAGIT, etc.) e al contempo di è in formazione psicoterapica, nulla vieta di usare con profitto la copertura assicurativa.
Su questo punto, così sentito fra colleghi, si dovrebbe forse promuovere un discorso solidaristico all’interno della categoria.
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E infine, chi proprio non ne vuol sapere di psicologia e psicoterapia.
Alcune compagnie assicurative escludono esplicitamente le cure psicoterapiche e le cure in conseguenza di disturbi psichiatrici o mentali, anche nevrotici. L’esclusione è messa nero su bianco nel contratto.
Di solito si tratta di polizze che dedicano maggiore attenzione ad altri aspetti della copertura sanitaria, come i ricoveri, gli interventi chirurgici o gli indennizzi per perdite funzionali. Eccone alcune delle polizze che escludono esplicitamente la copertura:
- PROTEZIONE SALUTE di AXA
- ASSISANITARIA del gruppo STEFFANO
- EURA SALUTE di EUROPE ASSISTANCE
- SARAMEDICAL di SARA ASSICURAZIONI
- DETTOFATTO SALUTE di ASSICURAZIONI GENERALI
- POLIZZA SANITARIA INTEGRATIVA offerta dalla CASSA NAZIONALE COMMERCIALISTI
Concludo dicendo che la ricerca su questo tema non è stata facile. L’abitudine delle compagnie assicurative di privilegiare la pubblicità all’informazione ha reso laboriosa la ricerca dei dati concreti sulle polizze. Spero che il distillato che ne è uscito valga il tempo speso.
Grazie Federico, molto utile ed interessante.
Katiuscia
Grazie a te per l’interesse!
Grazie per il tuo articolo ricco di spunti interessanti, è molto utile!
Grazie Federico. Sei sempre molto accurato e utle.
buon lavoro e Buon Anno.
mavi (ci siamo conosciuti all’incontro sul suicidio a mestre,presiedevo la tavola rotonda.
Ho un bel ricordo bene di te e dell’incontro, davvero un buon pubblico, attento e vivace!
Grazie per l’impegno e la cura nel ricercare le informazioni che possono contribuire a fare un pò di chiarezza su questo tema e ad aiutare i nostri pazienti nella scelta.
Un utile e bell’articolo su un problematico aspetto della copertura assicurativa per la psicoterapia. Lo ho rilanciato su Psicoterapia Blog: http://psicoterapiablog.it/wordpress/?p=687
Grazie
Grazie a te per la condivisione.
L’articolo è molto interessante e tocca un tema di grande interesse sia per il terapeuta che per i suoi assistiti. Io però, devo ammettere che non me ne intendo, non ho capito bene come aiutare le persone che hanno difficoltà a pagare e non appartengono a ditte con sovvenzioni(telecom…per es.) e certamente non possono pagare somme di 3.ooo euro per una convenzione…
Grazie comunque di avere sollevato il problema e
della eventuale risposta….
Nell’articolo ho cercato di scovare più soluzioni possibile, ma purtroppo non tutti possono avere la fortuna di accedere a queste formule.
come avevo già verificato personalmente la psicoanalisi te la devi pagare da solo…magari puoi scaricarla dal 730.
non riusciamo come categoria ad aprire un dibattito culturale forse perchè anche molti di noi non hanno magari fatto un training analitico serio in parte perchè frequentano scuole diverse da quelle analitiche ed in parte perchè riescono a far passare l’analisi incontri di una seduta a settimana. io credo che l’analisi ogni psicologo serio debba farla e non solo gli psicologi ovviamente….quindi si dovrebbe sensibilizzare qualche assicurazione più illuminata ad aprire anche a questa tipologia di prestazione. siete in grado di farlo come altrapsicologia ?
Come scrivo nell’articolo, le assicurazioni partono da una valutazione di convenienza economica, e rimborsano prestazioni sanitarie in senso stretto.
Temo che non ci sia spazio per coprire le spese per le nostre terapie didattiche, anche se sarebbe bello.
in questo momento di crisi magari qualche assicurazione potrebbe accettare….in fondo sono nuovi clinti no ?
magari (forse lo avete già fatto) si potrebbe chiedere un appuntamento con qualche manager di assicurazione…in fondo si tratta di nuovi clienti che oltre alla psicoterapia si possono far rimborsare altri spese mediche…se fosse il manager di una assicurazione magari valuterei l’opportunità di questi tempi….
Davvero utile!
Grazie
Solo per precisare che la convenzione Mopi Unisalute (gruppo Unipol) è tuttora attiva e riguarda sia la psicoterapia che la psicologia dell’emergenza e la psicotraumatologia. Nello specifico di questo ultimo settore la da te citata polizza Kasko è coperta dalla rete di convenzionati Mopi.
Dopo aver letto l’articolo di Federico mi sono attivato per capire se potesse esserci stato qualche passaggio che a me fosse sfuggito… ed ho quindi prontamente interpellato Unisalute… Ho ricevuto in questo momento (ed apprezzo molto perchè è domenica pomeriggio e sono passate non più di otto ore da quando ho chiesto lumi) una mail da parte della direzione generale di Unisalute. Per quanto possa occorrere alla nostra discussione copio e incollo “carissimo Dottore, non è affatto vero che la convenzione non è operativa, anzi , non posso ancora esprimermi per eventuali ampliamenti, ma certamente non vi sono intenzioni di limitare la convenzione, non so se vi sono stati cambiamenti sul sito di Unipol, chiederò delle verifiche”
Federico mi ha inoltre chiesto di scrivere un articolo sulla esperienza maturata in questi anni con unisalute… lo farò volentieri e nei prossimi giorni lo invierò ai colleghi
Grazie Federico per le informazioni! In effetti i miei pazienti privati sono più fortunati di noi professionisti che nn siamo retribuiti per l’analisi didattica!hanno assicurazioni, che rimborsano loro sia visite specialistiche psichiatriche, che sedute di psicoterapia! Per fortuna! Altrimenti in questo momento di crisi sarebbe difficile per noi lavorare! Sono d’accordo con i colleghi per trovare una soluzione per noi professionisti, categoria a rischio di ammalarsi,che proprio per poter sostenere le difficoltà del nostro
lavoro e proteggerci dal l’eventuale usura che da questo può derivare, siamo in psicoterapia o in analisi… A presto! Federica
Merci la pluie:
La pluie de ce jour,
Constante, obstinée
Légère, appliquée…
Sera t elle suffisante
Pour laver les blessures
De sang, de boue
Et de tristesse?
Laissons cette pluie
Chanter doucement
Sur nos mémoires
Ecorchées, déchirées
Par trop de peurs
Et d’ignorance.
Seule l’eau du Ciel
Ou de ses larmes
Apaisera l’homme
Et lui fera retrouver
La douceur
Emprisonnée
Trop longtemps
Dans sa poitrine
Merci la pluie!
Marguerite Voltaire