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La vera storia di [fondo] Atlante.
Atlante è un gigante che per punizione è stato costretto da Zeus a reggere sulle spalle la volta celeste. Un compito allucinante.
Dopo circa 2800 di questo lavoro usurante, gli è stato affidato un incarico di maggiore responsabilità: reggere la situazione patrimoniale critica di alcune banche italiane e comprarsi i debiti che nessuno paga.
Tutti hanno pensato che Atlante non ce la poteva fare da solo. Così è una gara di solidarietà per trovare qualcuno che lo aiutasse. Per invogliare gli investitori è stato promesso un premio del 6% all’anno. In cambio si riceve un pacchetto di debiti in sofferenza e si deve mettere del capitale in banche che non sono riuscite a crearselo da sole.
Stranamente al primo giorno di lavoro non si è presentato quasi nessuno. Un tale Carlo Carnevale Maffè ha commentato così la vicenda ad un giornalista dell’ANSA con cui condivideva lo scompartimento surriscaldato del regionale Lodi-Milano:
Carlo Carnevale Maffè insegna economia in una piccola scuola in provincia di Milano, la Bocconi. Quindi la sua opinione va presa con le molle.
E infatti, alla fine sono arrivati in massa ben 67 investitori. Unicredit, Intesa San Paolo, e tanti altri. Quasi tutti italiani, perché all’estero nessuno ha capito che Fondo Atlante è un affare perché il suo scopo non è sostituirsi al mercato dei debiti che nessuno paga, ma farlo funzionare meglio.
Non sappiamo come andrà a finire. Si parla già di un gemello di Atlante, Atlante 2, un personaggio dal carattere irascibile che sarebbe interessato al patrimonio degli enti di previdenza. Tanto che, secondo il Fatto Quotidiano, ci sarebbe stato un incontro segretissimo fra 15 enti di previdenza e il sottosegretario Tommaso Nannicini. In questo incontro, i 15 enti sarebbero stati invitati a versare 4 miliardi di euro di contributi pensionistici dei loro iscritti a titolo di acconto per Fondo Atlante 2 e per saldare un cappuccino e 2 caffè non pagati al bar sotto Palazzo Chigi.
L’incontro è stato così segreto che neanche chi avrebbe dovuto esserci sapeva di esserci stato. Insomma, alla fine pare che proprio non ci sia stato alcun incontro segreto:
A noi psicologi, che apparteniamo alla frangia sfigata degli enti di previdenza, non ci hanno nemmeno invitato. Pazienza, sarà per la prossima volta. Intanto ci toccherà continuare a fare investimenti con il noioso compito di garantire le pensioni ai nostri colleghi.