Cassa Biologi ENPAB: regalo da 3.000 euro ad ogni iscritto?

La decisione è quasi storica: una cassa previdenziale, ENPAB, decide di regalare 3000 euro ad ogni iscritto, accreditati sul conto pensione. Ma non è tutto rose e fiori.

Il problema centrale è questo: tutte le casse previdenziali dei liberi professionisti, e specialmente quelle nate con il D.M. 103/96, nel tempo possono accumulare importanti riserve economiche, ma non è detto che tali accumuli possano essere riversati nelle pensioni.

Quindi: la cassa ha dei soldi, ma non può dedicarli alla pensione. Perché? il denaro che entra in una cassa previdenziale per liberi professionisti ha una duplice natura:

  • una parte proviene dal contributo integrativo – il famoso 2% o 4% sul lordo, secondo categoria professionale – che va addebitato in fattura al cliente. Questo denaro va a finire in un contenitore unico per tutti gli iscritti, e sarà usato dall’Ente per coprire spese di gestione e fare attività di assistenza.
  • un’altra parte proviene dal contributo soggettivo – il 10% e oltre sul reddito netto – che è la parte che si accumula sul ‘conto personale’ dell’iscritto e va a costruire negli anni il gruzzolo di denaro che poi verrà spalmato negli anni dalla pensione. Solo questa parte forma la pensione, e solo questa parte viene investita.

Perché è necessario investire finanziariamente? perché nel tempo i versamenti di un iscritto devono essere accresciuti, rivalutati, in modo che la pensione futura sia adeguata e che il denaro investito obbligatoriamente abbia fruttato in misura corretta: non si può infatti costringere un cittadino ad investire obbligatoriamente del denaro, senza però dargli un interesse.

Nel caso delle casse professionisti, il legislatore a suo tempo ha deciso di fissare un rendimento ben preciso per il denaro versato dai contribuenti: la media degli incrementi del PIL nominale del quinquennio precedente. La formula è complicata, ma ci basti dire che lo Stato fissa ogni anno un rendimento per i risparmi, e quello è. Quindi, ogni anno i ‘conti personali’ dei singoli iscritti vengono incrementati con quel rendimento.

Ma che succede se la Cassa, attraverso i suoi investimenti, produce un rendimento maggiore del denaro investito? gli extra-rendimenti non possono essere messi sui conti degli iscritti, ma vanno ad aumentare le riserve della cassa. Escono quindi dal circuito delle pensioni, ed entrano nel contenitore ‘di sicurezza’ da cui la cassa attinge solo in alcuni casi.

E qui veniamo a quello che intende fare la Cassa Biologi: siccome hanno accumulato negli anni molto denaro da extra-rendimenti, che resterebbero fermi in cassa senza essere spendibili, si vuole prenderli e metterli sui ‘conti personali’ di tutti gli iscritti, 3000 Euro ciascuno.

Per l’iscritto converrebbe molto: i versamenti su cui si creano gli extrarendimenti provengono comunque dalle sue tasche, e l’aspettativa sacrosanta è che vadano ad alimentare il più possibile la pensione, dato che per quello si è in obbligo di versarli. Certo, un provvedimento fatto in questo modo crea sperequazioni fra gli iscritti, perché 3000 euro dati oggi una tantum producono effetti diversi su posizioni diverse.

Per la cassa cambierebbe poco: il sistema di ristorno degli extrarendimenti sulla riserva è sovradimensionato, specie in anni di riduzione del PIL, e quindi si tratta di riserva accumulate che altrimenti non verrebbero utilizzate e continuerebbero ad accumularsi.

Il problema è per lo Stato, a mio avviso [e non solo mio]: perché c’è un particolare non da poco, in tutto questo: il patrimonio degli Enti previdenziali per liberi professionisti, anche se di proprietà degli enti stessi, è conteggiato nel bilancio dello Stato.

Ecco perché l’iniziativa della Cassa Biologi è un’interessante provocazione politica: contiene un messaggio molto chiaro e forte, che va nella direzione di lasciare agli iscritti alla cassa, obbligati a risparmiare per la propria pensione, il più possibile dei contributi versati. Ma esiste la forte probabilità che rimanga sulla carta, perché questo tipo di provvedimenti devono superare il vaglio dei Ministeri vigilanti – Lavoro e Finanze. Temo fortemente per i biologi che non sarà così semplice.

 

Ecco un articolo del Sole24Ore in merito:
La cassa biologi regala 3mila euro a iscritto – Il Sole 24 ORE.