ENPAP e l’impatto [economico e sociale] della psicologia.
Il Sole24Ore segue da vicino la nostra gestione ENPAP sia per la trasparenza dimostrata, che per un progetto altamente innovativo per la professione: i Social Impact Bond.
La reputazione della nostra professione e il posizionamento lavorativo degli psicologi, dipenderà sempre di più dalla misurazione dell’impatto economico e sociale. Le buone idee non bastano: devono avere effetti concreti. Su questo si basano i Social Impact Bond, uno strumento di finanziamento di progetti e interventi sociali su cui stiamo lavorando fin dall’inizio del nostro mandato in ENPAP (Maggio 2013).
SOCIAL IMPACT BOND? SARA’ L’ULTIMA INSALATA DI MCDONALD’S?
Neanche a me piace usare l’inglese, per cui lo spiegherò in italiano. I Social Impact Bond sono delle obbligazioni finalizzate a finanziare uno specifico progetto. In pratica, è lo stesso concetto delle obbligazioni generiche che ogni paese colloca sul mercato per farsi prestare soldi dai risparmiatori, in cambio di un interesse. BTp italiani, Bund tedeschi… ecco, quella roba lì: un risparmiatore compra un Btp ad un certo prezzo, ogni sei mesi riceve una cedola come interesse, e alla fine della vita dell’obbligazione lo Stato italiano gli restituisce il valore predefinito (convenzionalmente è 100).
Quindi, il ‘bond’ o ‘obbligazione’ è un prestito che il risparmiatore fa all’emittente – l’ente o banca che mette sul mercato l’obbligazione – con la promessa che ne avrà in cambio un rendimento e il capitale alla fine del ciclo di vita dello strumento.
Cosa ne fa lo Stato dei soldi dei risparmiatori? ciò che chiunque fa con un prestito che riceve: lo utilizza. Può utilizzarlo per costruire infrastrutture, pagare personale, avviare nuovi progetti, o semplicemente rimpolpare il bilancio. E qui arriva la vera novità: sempre più si stanno affermando sul mercato le obbligazioni finalizzate ad uno scopo, che si differenziano da quelle generiche per il fatto che se decido di acquistarle so che sto prestando soldi ad un certo emittente, e conosco la finalità per cui verranno impiegati.
L’attività a cui è destinato un prestito si chiama gergalmente ‘sottostante’:
– Mario, io i soldi te li presto, ma che ci fai?
– Senti Piero, mi vorrei comprare un carretto di gelati, e con quello che guadagnerò ti restituisco il prestito e anche qualcosa in più come interesse.
Ecco, la vendita di gelati è il ‘sottostante’ dell’obbligazione che Mario assume con Piero, che in questo caso è l’investitore.
Il SOCIAL IMPACT BOND è un’obbligazione emessa per finanziare specifici progetti in ambito socio-sanitario, da cui ci si attende un impatto sociale e un impatto economico. Questi due concetti sono da tenere a mente, perché sono la base di quel che viene dopo. Nel Regno Unito si è fatto ampio uso di questo strumento, ma non vale la pena di approfondire questa storia, pure affascinante. Quel che ci interessa è l’Italia, e gli psicologi.
COSA C’ENTRANO GLI PSICOLOGI?
Gli psicologi c’entrano perché come tutti i professionisti esiste una cassa di previdenza, l’ENPAP, in cui tutti noi versiamo ogni anno del denaro. Lo Stato ci obbliga a farlo per due ragioni: (1) per garantirci una pensione di base (2) per salvaguardare la collettività dalla prodigalità dei singoli, costringendo qualunque lavoratore ad avere almeno una forma di risparmio gestita da enti di previdenza soggetti a controllo statale. A mettersi via qualcosa, insomma.
L’ENPAP, come tutti gli enti di previdenza, ha l’obbligo di raccogliere e far fruttare i risparmi: non possiamo restituire agli psicologi in pensione gli stessi soldi che hanno versato, ma dobbiamo dargli anche degli interessi minimi fissati per legge. Di conseguenza, i soldi – che costituiscono il ‘patrimonio’ dell’ENPAP – devono essere investiti in attività che producano rendimento.
Gli investimenti finanziari devono essere redditizi e a rischio controllato [il rischio nullo non esiste, chi lo promette è un bugiardo], ma fatti salvi questi due paletti, ENPAP e le altre casse sono generalmente libere di investire in qualunque attività finanziaria.
Ecco: da quando siamo all’ENPAP, uno dei nostri filoni di lavoro è la costruzione di Social Impact Bond finalizzati al finanziamento di interventi socio-sanitari in cui gli psicologi siano parte integrante. Progetti costruiti dagli psicologi in collaborazione con le istituzioni, che abbiano le due caratteristiche di cui sopra:
- Impatto sociale misurabile
- Impatto economico misurabile
IMPATTO ECONOMICO? MA IO FACCIO LO PSICOLOGO, CHE C’ENTRA L’ECONOMIA?
L’economia c’entra eccome, in ogni professione. Oggi più che mai, l’esigenza nel settore del welfare è di mettere in atto progetti che abbiano non soltanto una dimostrabile efficacia – concetto ormai riduttivo – ma che in abbiano soprattutto un impatto sociale, nel senso di generare effetti positivi su specifici gruppi sociali, e un impatto economico, perchè devono generare effetti positivi producendo al tempo stesso risparmio economico.
L’epoca degli interventi socio-sanitari costosi, privi di riscontro misurabile e senza necessità di curarsi dell’efficienza sono finiti. Così come è finita l’idea che basti l’efficacia misurata in laboratorio su un campione di 30 pazienti. Oggi, il welfare ha bisogno di un dispositivo di valutazione degli interventi molto più ricco e articolato, in cui la variabile conomica diventa fondamentale.
I Social Impact Bond sono lo strumento che mette insieme questi concetti in un prodotto finanziario, il cui sottostante deve essere un intervento psicologico o socio-sanitario che abbia un dimostrabile impatto sociale ed economico. Come ENPAP ci stiamo lavorando, abbiamo focalizzato diverse idee, abbiamo avuto contatti interessati di cui parla il Sole24Ore.
Ma la vera domanda è: gli psicologi italiani sono pronti ad affrontare questa sfida?
sicuramente una bellissima iniziativa. Mi chiedo quanto tempo richiederà, data l’in stabilità politica italiana.