Vignette vintage dallo scandalo ENPAP

Mi è tornato fra le mani questo verbale. Il resoconto della storica riunione del Consiglio di Indirizzo, in cui il CDA fu costretto a vuotare il sacco su via della Stamperia. Inizio da cabaret: consegnano la cartellina con i materiali, ma è vuota!

CONSIGLIO DI INDIRIZZO GENERALE – Riunione del 18 febbraio 2012

[Stralci dal verbale]

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Zanon : Prima di arrivare al punto 3 [sulla vicenda del palazzo di via della Stamperia], in cui è fornita parte della documentazione di rilievo per tutta questa situazione, vorrei porre fin d’ora una questione sospensiva o pregiudiziale perché siamo qui per discutere anche della difficoltà di avere i documenti. Vedo una lista di 28 documenti presentati alla commissione bicamerale, di cui nessuno è presente in cartellina, per cui prima che arriviamo al punto 3 chiedo di avere tutti i documenti inviati alla commissione bicamerale.

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Zanon : La cartellina non contiene assolutamente nulla, è una cartellina vuota. Dovendo discutere sull’immobile con un problema di reputazione dell’ente rispetto a questa gestione, noi come Consiglieri del Cig abbiamo diritto ad avere i documenti, come rappresentanti degli iscritti, portatori di un interesse collettivo, nel momento in cui veniamo a conoscenza che ci sono cose che riguardano l’ente e che possono avere delle ricadute generali sul funzionamento dell’ente abbiamo il diritto e il dovere di richiedere i documenti. Oggi io non trovo i documenti che mi aspettavo di trovare, nonostante che anche la Commissione bicamerale si sia espressa in merito, chiedo perciò i verbali del Cda e i verbali definitivi del Cig. Stamattina, solo casualmente, siamo venuti a sapere che c’è stato un avvicendamento fra i vice presidenti. Questo è un metodo, è uno stile di gestione che non funziona, non è la questione dell’immobile, ma lo stile di gestione che non funziona.

(…)

Zanon : Credo che la questione della trasparenza sia stata un po’ travisata, cioè noi parliamo di avere gli atti perché questo è – come dire – l’ultimo gradino di una cultura gestionale, in cui la trasparenza viene riconosciuta come principio di gestione. A me interessa sapere chi è il vicepresidente dell’ente, perché non si fa il vicepresidente dell’Ente per imparare, ma per gestire l’Ente. Mi interessa avere gli atti, non perché mi interessa per curiosità come prima diceva qualcuno, avere gli atti mi interessa perché il principio della trasparenza è un principio gestionale e non è una questione di regolamento. Nel primo rapporto della previdenza privata dell’AdEPP, alla prefazione leggo le prime due righe: i professionisti italiani hanno il diritto di vedere rispettata la propria autonomia previdenziale e il dovere di agire con responsabilità trasparenza ed efficienza. Prime due righe! La trasparenza non è l’accesso agli atti la trasparenza è che il Consiglio di Indirizzo Generale sia informato delle cose che avvengono, comprare un immobile su cui si investe il 10% del patrimonio dell’ente non è come vendere il cinquantesimo BTP in portafoglio. Sono state fatte 4 richieste durante quest’ultimo anno da parte del Consiglio di Indirizzo Generale, per un chiarimento che non è mai giunto, è sempre giunto nei termini di “venite nel mio ufficio a vedere gli atti”. Chiarire le cose significa che si viene al Consiglio e si dice: “questo immobile è del Fondo Omega, che poi è stato trasferito a Estate Due, e noi [ENPAP] lo acquistiamo in questa e questa maniera. Tutte informazioni che invece noi abbiamo saputo dai giornali. Allora questo è il problema, è questa la mancanza di trasparenza che noi contestiamo, non è il mancato accesso agli atti. Si poteva quanto meno inviare le delibere del Consiglio di amministrazione, non abbiamo nemmeno quelle. Questi sono documenti interni che ci riguardano, e non le abbiamo mai avute. Che il CDA da adesso in poi si impegni a modificare i regolamenti degli atti di accesso agli atti, francamente mi pare la pagliuzza che brucia dentro a un incendio, l’orchestra del Titanic che suona mentre la nave affonda.