Accordo a tre sul palazzo di via della Stamperia
CASO CONTI/I pm: accordo a tre sul palazzo di via della Stamperia |
di Valentina Errante
ROMA – Una sola grande operazione per guadagnare 18 milioni di euro in un giorno. Il senatore del Pdl Riccardo Conti, protagonista del prodigioso affare di via della Stamperia, con l’immobile comprato per 26 milioni e mezzo e rivenduto 24 ore dopo per 44 e 500mila, non avrebbe fatto tutto da solo. Il sospetto degli inquirenti è che Massimo Caputi, consigliere delegato della Idea Fimit che vende l’immobile, così come Angelo Arcicasa, presidente dell’ente per la previdenza degli psicologi che lo acquista lo stesso giorno, con un passaggio intermedio dal senatore e un prezzo maggiorato di 18 milioni, sapessero perfettamente cosa significasse quella transazione. Anche perché le due società incaricate dall’Enpap di valutare il palazzetto sono in qualche modo vicine ai due venditori. Una a Caputi, per ragioni di affari, l’altra a Conti per rapporti personali. Sono la Ingenium Real Estate e la Project line.
Va avanti l’inchiesta del pm Erminio Amelio, il magistrato che per quella transazione ha già ipotizzato i reati di truffa e appropriazione indebita e nei prossimi giorni potrebbe iscrivere i primi nomi sul registro degli indagati, valutando anche il finanziamento illecito a parlamentare. Sulla scrivania del pm è arrivata l’informativa degli uomini del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza, dove tutti i passaggi dell’affare a sei zeri sono chiariti nel dettaglio. E ieri Amelio ha sentito a lungo i due commercialisti della società bresciana di Conti, la Estate due. Quattro ore ciascuno, per spiegare i dettagli di quell’operazione immobiliare, ma anche per ottenere lumi sullo strano accordo tra il coordinatore del Pdl Denis Verdini e lo stesso Riccardo Conti. Un prestito di dieci milioni di euro promesso due mesi prima della transazione di via della Stamperia, con la garanzia che se i soldi non fossero arrivati Conti avrebbe pagato un milione di penale a Verdini. E tanto basta, paga la penale. Un milione al coordinatore del Pdl, proprio mentre le inchieste sulla P3 e sul Credito cooperativo fiorentino infuriano. Conti compra l’immobile con la sua Estate Due il 31 gennaio del 2011 dalla Idea Fimit di Massimo Caputi, per 26 milioni e mezzo di euro, nel portafoglio della sua società ci sono appena mille e sessanta euro e un saldo negativo da due milioni. Eppure, quella mattina, la Estate Due si impegna a pagarne 26 e mezzo e ad anticiparne cinque in pochi giorni. Con quel contratto preliminare in mano, che certificava solo un impegno a comprare il palazzo di via della Stamperia, il senatore incontra il presidente dell’Enpap e gli vende il palazzo con una plusvalenza di diciotto milioni. Tre mesi dopo, per saldare con Idea Fimit, Conti prende appuntamento con Angelo Arcicasa, presidente dell’Enpap, per l’atto di vendita definitivo del palazzo che ancora deve pagare. In quella occasione incassa la tranche di 26 milioni e mezzo e versa i 21,5 che servono per chiudere con Idea Fimit di Caputi. A dare forza ad Arcicasa ci sono due perizie. Una della Ingenium Real Estate, l’altra della Project line che valutano l’immobile circa 44 milioni e mezzo. Ma in base agli accertamenti emerge che la Ingenium Real Estate tra i suoi clienti più importanti ha alcuni fondi di investimento gestiti dalla Idea Fimit di Massimo Caputi. Mentre la Project line è vicina a Conti. E la procura valuta anche il ruolo dei consiglieri Enpap. Perché, come dice Arcicasa, la proposta per la transazione è stata approvata dal consiglio. |
Venerdì 09 Marzo 2012 – 09:57
|