immobili senza segreti? linee guida Adepp-Assoimmobiliare

La trasparenza degli investimenti immobiliari delle casse previdenziali italiane è da sempre un problema. Per rimediare e rendere più semplice la lettura della composizione e del rendimento dei patrimoni immobiliari, necessaria per l’affidabilità sociale di questi istituti, Adepp e Assoimmobiliare hanno concordato di collaborare per la stesura di “linee guida per un investimento trasparente e sostenibile”.

Le linee guida dovrebbero essere pronte entro l’estate. Dovevano essere pronte per inizio 2012, ma il completamento è slittato di alcuni mesi. La loro adozione da parte delle casse di previdenza potrebbe rappresentare un significativo passo avanti per ridurre il rischio di nuovi casi di compravendite immobiliari dai contorni sfuggenti.
(Leggi l’articolo del Sole 24Ore)

 

SABATO 03 DICEMBRE 2011
«Individuare il corretto livello di rendicontazione raccomandabile per garantire una completa e adeguata informativa ai sottoscrittori». È, pur in un linguaggio burocratico, uno dei punti forti (il numero 6) nella bozza delle «Linee guida per un investimento immobiliare trasparente e sostenibile» frutto della collaborazione fra Adepp, l’associazione delle Casse di previdenza, e Assoimmobiliare. Un documento in sette punti recapitato ai vertici degli enti pensione e che «Plus24» ha potuto visionare.

Il documento è una prima risposta alla richiesta di trasparenza sugli investimenti immobiliari sollecitata nelle scorse settimane da queste pagine nell’ambito delle «Cinque richieste-Pensioni chiare». Il riferimento al punto 6 richiama la querelle sui fondi immobiliari riservati e sui loro segretissimi portafogli. Ma che tali non dovrebbero essere per gli iscritti alle Casse di previdenza visto che i soldi investiti sono quelli dei futuri pensionandi.

Un primo passo, dicevamo, annunciato dal presidente Adepp, Andrea Camporese, dal palco del convegno Adepp martedì 29 novembre. Parliamo di «Linee guida» e best practice che toccano anche le perizie, valutazioni e stime immobiliari. E ancora: l’ecosostenibilità degli edifici, gli indicatori di riferimento dei servizi offerti dalle Sgr e di quelli di property management.

Per il momento dunque una sfilza di buoni propositi, principi generali a cui dare sostanza: ci penserà un nucleo ristretto di rappresentanti Adepp (lo stesso Camporese, Giampiero Malagnino di Enpam e il presidente della Cassa commercialisti Walter Anedda) e di Assoimmobiliare tra cui Aldo Mazzocco (Beni Stabili e presidente dell’associazione) e Daniel Buaron (Idea-Fimit). Secondo indiscrezioni, le nuove regole per l’immobiliare verranno presentate all’inizio del prossimo anno.

Nel frattempo cosa succede? In particolare per i fondi immobiliari riservati: gli iscritti agli enti pensione vorrebbero infatti qualche informazione in più sulla compravendita degli immobili e sulle valutazioni degli stessi edifici anche con un congruo intervallo temporale (per evitare che venga «soffiato» qualche affare) così come evidenziato nelle «Cinque richieste-Pensioni chiare».

Sul versante della trasparenza immobiliare alcune Casse si sono già mosse: l’Enpam ha inserito sul suo sito la procedura di accesso ai dati per i propri iscritti. Da qui la possibilità di avere documenti e dati sul fondo immobiliare riservato Ippocrate, gestito da Idea-Fimit. I ragionieri sono andati oltre: la Cassa presieduta da Paolo Saltarelli ha inserito sul sito web l’intero bilancio del fondo immobiliare riservato Crono, gestito da Beni Stabili Sgr e costituito ad hoc per l’ente ragionieri. Non solo. Sempre la Cassa ragionieri ha fornito anche i bilanci dei fondi riservati di cui non è unica quotista. Totale trasparenza. A questo punto si auspica che le best practice Assoimmobiliare-Adepp si ispirino a tali esempi.

GLI IMMOBILI DELLE CASSE: Patrimonio. Sui 42 miliardi in pancia alle Casse di previdenza, 9,8 miliardi (dati Adepp) sono investiti nel mattone (il 23,7%). Due elementi da segnalare: il team del centro studi Adepp evidenzia che gli immobili degli enti pensione sono in bilancio al costo storico e quindi sono sottostimati. In seconda battuta la quasi maggioranza degli investimenti immobiliari sono stati realizzati dalle Casse del 509 (quelle più “vecchie”).